STRAVA GRANFONDO 8 "HIDDEN PLACE"

Questo mese dovevo assolutamente chiudere la GRANFONDO di strava.
Il giorno dopo ferragosto mi sembrava il più adatto, inoltre da diverso tempo, volevo pedalare su una strada che nel corso di questi anni avevo più volte solo incrociato ma che già solo dalla mappa sprizzava di potenzialità ciclabile.
Il giorno prima, una serie di telefonate, e per almeno 40 km pedalerò insieme a Vera.
Con un quarto d'ora di ritardo mi presento all'appuntamento, si parte.
Talsano, San Donato, Faggiano, Rocca Forzata ... Monteparano, il giro non è ancora entrato nel vivo. Vera è ancora a ruota. Da Monteparano prendiamo per l'invaso Pappadai.
"Allora facciamo colazione a San Marzano?" chiedo a Vera
"No al prossimo paese!" mi risponde
"Vedi che il prossimo è Manduria!!"
"Ok!" Vera continua a pedalare fino a Manduria.
Al km 31 dobbiamo scavalcare un guardrail, qui inizia la pedalata nell' HIDDEN PLACE una bretella d'asfalto (tenuto anche bene) ancora (chi sa da quanto) chiuso al traffico veicolare. 12 km molti dei quali sopraelevati rispetto alla quota del terreno, ed è come pedalare su un terrazzo, senza barriere protettive affacciato sulla campagna pugliese, ulivi a perdita d'occhio, vigne, qualche pascolo delle masserie ed alcune abitazioni. Da un lato Sava che sorpassiamo e dall'altra ben in vista sulla sua altura Oria.
Arriviamo a Manduria pedalando praticamente su una superstrada tutta nostra! Incrociamo solo due ciclisti scappati da qualche fondo (no Granfondo) limitrofo e due automobili che passano da un lato all'altro.
Una breve controllata alla mappa prima di inoltrarci su una stradina inter poderale, e sorpassato un passaggio a livello ci ritroviamo sulla SS 7TER poche centinaia di metri e siamo nell'abitato di Manduria. Dopo il finto pavè di Faggiano finalmente un "settore" in pietra almeno a 3 stelle! Ci fermiamo al bar a fare colazione. Vera ancora non vuole tornare indietro, e allora fontana nel centro storico di Manduria e poi in direzione Avetrana.
Il silenzio e la tranquillità di prima svaniscono lungo l'arteria super trafficata che ci porta ai 30 km/h ad Avetrana. All'ingresso del paese un maxi ingorgo di macchine e autobus che da varie strade confluiscono per dirigersi verso il mare, da qui si raggiungono Torre Colimena, Punta Prosciutto, Porto Cesareo. Per fortuna noi siamo in bicicletta e rapidamente lasciamo l'intoppo in direzione OLIVIERI, UOVA DA BERE. Per me, due sono più che giuste. Di nuovo in sella sulla strada di servizio dell'Arneo, un tratto di strada che personalmente conosco bene, qualche macchina di troppo che cerca di sfuggire all'intasamento, ma superato l'incrocio con la provinciale percorsa precedentemente siamo di nuovo nel silenzio liberi di pedalare senza troppe ansie da traffico.
Manduria questa volta la vediamo dal basso, sbucare tra i vitigni Primitivo. Tra i vitigni, oltre alle bianche masserie, questa volta noto una chiesa, piccola deviazione per uno sguardo ravvicinato, credo si tratti di Santa Maria di Bagnolo.
Poco più avanti chiediamo ai proprietari di una casetta proprio all'incrocio SP134 se possiamo comprare dell'acqua fresca, ma ce la regalano. Sotto un ulivo do a Vera, che ancora non si è stancata, uno dei panini che avevo preparato. Ripartiamo e questa volta a Lizzano, dopo un ghiacciolo alla menta e una nuova fontana, le nostre strade si dividono, Vera torna a casa passando per San Crispieri, Faggiano, San Donato e chiudendo con 105 km. Io prendo per la Madonna della Camera, Rocca Forzata dove alle 1315 cerco di rinfrescarmi e riempire le borracce da una fontana da cui esce un tiepido filo d'acqua, si avvicina un ragazzino in bicicletta e mi chiede se voglio un bicchiere d'acqua fresca, apprezzo tantissimo il gesto, ma un bicchiere non basterebbe ... e lo ringrazio comunque, Faggiano poi vado sullo stradone dell'Auchan, arrivo al centro commerciale, tento di prendere una coca dal McDonald's, ma non trovo nessuno a cui affidare la mia bicicletta, proseguo. Un pezzo di Cesare Battisti poi via della Tarantola (ancora Hidden Road) passo sotto il ponte Punta Penna Pizzone, poi a tutta sulle deserte via Magnaghi e via Cugini e tagliando alla perfezione, come in una volata dopo il triangolo rosso, la doppia curva davanti l'arsenale e quella che porta su via Pitagora.
Periplo dell'Isola vecchia, passaggio per il centro per un chinotto al self service e poi a casa dopo 135 km.
Doccia, pochi km in macchina, una birra ghiacciata a 1.20 € e poi sulla spiaggia con Emma a saltare in mezzo alle onde ... ma queste sono fatiche che non posso raccontare qui.

hidden road
vigna a spalliera
un castello a Sava
ridefloz in a "Hidden Place"
pascoli
Vera
masseria 
primitivo
Santa Maria di Bagnolo
Ponte Punta Penna Pizzone
bravo, complimenti
un chinotto 
Ad un certo punto della pedalata Vera mi chiede se il ritorno era sulla stessa strada, quasi scherzando gli ho risposto che il percorso era un anello, anzi un doppio anello, come l'infinito ...

l'infinito della bicicletta







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